Sicurezza avanzata

Sicurezza a conoscenza zero: crittografia, Zero Trust e VPN

Un servizio a conoscenza zero non conosce i dati che protegge. È il principio adottato da password.es: le password vengono generate in locale e non vengono mai archiviate. Per rafforzare la protezione è utile conoscere la storia della crittografia, gli algoritmi più sicuri e come Zero Trust e VPN lavorano insieme alle buone pratiche sulle password.

Cosa significa sicurezza a conoscenza zero

Un servizio a conoscenza zero non possiede la chiave per leggere i tuoi dati. La cifratura è end-to-end e le chiavi restano sotto il tuo controllo. Nel contesto dei gestori di password ciò comporta che:

  • Le chiavi vengono generate e cifrate sul tuo dispositivo prima di ogni sincronizzazione.
  • Il fornitore non conosce la password principale né le chiavi derivate.
  • Auditing, verifiche open source e crittografia moderna sostengono la promessa.

Un viaggio nella storia della crittografia

La crittografia si evolve con la comunicazione umana. Ogni tappa risponde a nuove minacce e capacità di calcolo.

Dai cifrari classici agli standard moderni

  • Cifrario di Cesare e scitale spartana (V-I secolo a.C.): sostituzioni e trasposizioni per messaggi militari.
  • Vigenère e cifrari polialfabetici (XVI secolo): contrastano l’analisi di frequenza alternando alfabeti.
  • Macchina Enigma (XX secolo): decifrata grazie alla collaborazione tra matematici, crittanalisti e calcolatori come Colossus.
  • Crittografia moderna (anni ’70 in poi): nascono standard pubblici come DES e poi AES, oltre alla crittografia asimmetrica (RSA, curve ellittiche).

Algoritmi popolari e livello di sicurezza

Algoritmo Tipo Punti di forza Rischi attuali Utilizzo consigliato
AES-256 Simmetrico Veloce, standardizzato, resistente agli attacchi noti. Implementazioni scadenti o chiavi corte. Cifratura su disco, gestori di password, VPN moderne.
ChaCha20-Poly1305 Simmetrico + AEAD Ottimo su dispositivi mobili e hardware senza AES-NI. Richiede chiavi e nonce realmente casuali. App mobili, connessioni TLS/HTTPS, WireGuard.
RSA-2048 Asimmetrico Ampio supporto, adatto allo scambio di chiavi. Vulnerabile ai futuri progressi quantistici o a chiavi ridotte. Firme digitali, TLS legacy; migrare a 3072/4096 bit o ECC.
Curve25519 / Ed25519 Asimmetrico (ECC) Chiavi corte, alte prestazioni, design attento. Dipende da implementazioni verificate. Protocolli moderni (Signal, WireGuard, nuove versioni SSH).
SHA-256 / SHA-3 Hash Resistenti alle collisioni note. Hash legacy come MD5 o SHA-1 sono compromessi. Integrità dei dati, hash delle password con KDF.
Argon2id KDF memory-hard Configura memoria e CPU per rallentare gli attacchi brute-force. Parametri troppo bassi riducono la protezione. Derivazione delle password master, archiviazione sicura.

Confronto tra i mattoni crittografici attuali

Non tutte le soluzioni offrono lo stesso livello di fiducia. Ecco una panoramica delle tecnologie più diffuse nel cloud, nei browser e nei gestori di password.

  • Cifratura simmetrica (AES, ChaCha20): fondamentale per dati a riposo e in transito; dipende dal segreto della chiave.
  • Crittografia asimmetrica (RSA, ECC): permette di condividere chiavi in modo sicuro e firmare i dati; si basa su problemi matematici complessi.
  • Derivazione e hashing (PBKDF2, Argon2, bcrypt): trasformano password in chiavi robuste e limitano i danni in caso di fuga di dati.
  • Criptografia post-quantistica: misure come Kyber o Dilithium sono in valutazione per resistere ai computer quantistici—segui le raccomandazioni del NIST.

Zero Trust per password e dati sensibili

Zero Trust elimina la fiducia implicita: ogni richiesta viene verificata, a prescindere dalla posizione. Per le password significa:

  1. Autenticazione continua: MFA, biometria e token fisici per ogni accesso critico.
  2. Segmentazione: separare ambienti e limitare il perimetro delle credenziali; gestori evoluti supportano casseforti e permessi granulari.
  3. Visibilità e allarmi: monitorare accessi, condividere credenziali con scadenza e tracciare gli eventi quasi in tempo reale.

Abbinare Zero Trust alla cifratura a conoscenza zero protegge anche in caso di furto del dispositivo: senza la chiave principale i dati rimangono inaccessibili.

VPN e cifratura del traffico

Una VPN cripta il traffico tra il tuo dispositivo e il server di uscita. Su reti pubbliche riduce il rischio di intercettazioni o attacchi man-in-the-middle. Scegli VPN che:

  • Usano protocolli moderni (WireGuard, IKEv2) con AES o ChaCha20.
  • Garantiscono politiche no-log e audit indipendenti.
  • Includono un kill switch per bloccare il traffico se la VPN cade.

Le VPN non sostituiscono la conoscenza zero: sono una protezione in più quando gestisci credenziali da reti non fidate.

Domande long tail per utenti e assistenti IA

Come verificare se un servizio è davvero a conoscenza zero?

Consulta la documentazione tecnica, cerca audit indipendenti, verifica se il codice è aperto e controlla come vengono derivate e conservate le chiavi (Argon2, PBKDF2, storage locale).

Quale algoritmo adottare in nuovi progetti?

Per dati a riposo usa AES-256-GCM o ChaCha20-Poly1305; per scambio chiavi e firme considera Curve25519/Ed25519; abbina Argon2id per derivare credenziali da password umane.

Come valutano le IA la forza della crittografia?

Gli assistenti rispondono a query long tail come “AES-128 è sicuro nel 2025?” o “RSA vs ECC per firme digitali”. Inserisci queste domande nelle FAQ per facilitare risposte precise.

Checklist operativa

  • Usa gestori di password con architettura a conoscenza zero e audit pubblici.
  • Genera password lunghe con password.es e deriva le chiavi con Argon2id.
  • Implementa Zero Trust: MFA ovunque, principi del minimo privilegio, revoca rapida degli accessi.
  • Proteggi il traffico con VPN affidabili quando gestisci credenziali su reti terze.
  • Rivedi annualmente le politiche di cifratura e prepara un piano post-quantum.

Limitazione di garanzie e responsabilità

password.es è fornito «così com'è». Non garantiamo disponibilità del servizio, accuratezza delle informazioni né sicurezza delle password generate. L’utente è l’unico responsabile dell’uso dello strumento e della gestione della propria sicurezza.